Metro C, Vela e anello ferroviario: le grandi opere che non piacciono al nuovo sindaco della capitale

  • La conquista di Roma e Torino da parte dei nuovi «rottamatori» targati MoVimento 5 Stelle avrà delle inevitabili ricadute anche sul destino delle «Grandi Opere» da realizzare nelle due città. I neosindaci Virginia Raggi e Chiara Appendino, infatti, così come i loro leader nazionali, da Beppe Grillo a Luigi Di Maio, passando per Alessandro Di Battista — ricorda Il Tempo — non hanno mai nascosto la loro idiosincrasia per tutto ciò che è cemento, consumo del suolo, privatizzazione, ecc. Ecco perché la vittoria dei «grillini» nella Capitale e nella storica roccaforte della sinistra potrà rivelarsi una «Caporetto» per alcune opere da costruire, completare o riqualificare. Prendiamo, ad esempio, la Metro C di Roma.

Il 2 aprile scorso, da candidata alla poltrona di primo cittadino, Raggi ha affermato: «Metro C è un progetto molto importante ma ha generato finora solo costi. Sicuramente dovremo chiudere e finire San Giovanni, e probabilmente anche Colosseo. Dopo si vedrà. Ci sono tante cose che non sono andate in metro C, bisogna mettere il punto e iniziare a fare chiarezza. Ad oggi l’appalto è stato assolutamente fallimentare e sicuramente non può essere continuato». Anche l’opposizione del neo primo cittadino alle Olimpiadi comporta un «no» alle conseguenti grandi opere. L’opposizione di Raggi alle Olimpiadi, dunque, significa rinunciare al prolungamento della metro A. C’è, poi, la Citta dello Sport di Tor Vergata dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava, costata più di 250 milioni di euro (per essere completata ne occorrerebbero altri 420). Nel marzo del 2015 il presidente del Coni Giovanni Malagò ha ipotizzato che il Villaggio Olimpico potrebbe nascere proprio a Tor Vergata, così da sfruttare le strutture esistenti come la stessa Vela di Calatrava. Ma il M5S si è subito defilato: «Roma ha 700 grandi opere abbandonate. Malagò dice che riutilizzeremo tutti questi edifici, ma come?». Per i grillini, infatti — continua Il Tempo — si tratta di «una cattedrale nel deserto» che «non si sa come, dove, quando e perché» recuperare. Polemiche «pentastellate» anche intorno alla «Cintura Nord» di Roma, più conosciuta come «Anello ferroviario», la linea di circonvallazione intorno al Centro della Capitale. Di fronte alla necessità di completarla, il M5S ha sostenuto che avrebbe fatto di tutto per «far luce su quelli che sono stati gli sprechi, su chi ha avuto le colpe per queste decisioni folli che hanno fatto sì che tanto denaro pubblico fosse sprecato in opere inutili piuttosto che nel miglioramento della vivibilità della città».

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